Esplora l’immenso Parco Nazionale del Cilento, dove si mescolano paesaggi variegati: dal mare, alle colline, alle montagne...
Il Cilento è un paesaggio culturale di eccezionale valore, che presenta testimonianze di insediamenti umani risalenti a 250,000 anni fa. Nel tempo, è stato occupato da contadini durante il periodo Neolitico, dalle società dell’Età del Bronzo e del Ferro, dagli Etruschi, dai coloni Greci e dai Lucani, per essere infine inglobato all’interno del territorio di Roma nel III secolo a.C. La rete di strade romane sostituì i tracciati precedenti ma, in seguito al crollo dell’Impero Romano d’Occidente, queste strade caddero in rovina e l’antica rete venne ripristinata durante il Medioevo, come testimoniato dai castelli feudali e dagli istituti religiosi edificati lungo le strade.
Il sito comprende straordinari gruppi di santuari e insediamenti che si estendono lungo tre diverse catene montuose orientate est-ovest nella provincia di Salerno, coprendo un’area piuttosto vasta, 159,110 ettari e comprendendo parte del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, i due siti archeologici di Paestum e Velia, e il complesso monumentale della Certosa di Padula.
Il Parco Nazionale del Cilento, territorio prevalentemente montuoso solcato da numerose valli fluviali digradanti verso il mar Tirreno, è definito da caratteristiche naturali: il mar Tirreno a est, i fiumi Sele e Tanagro e l’ampia distesa del Vallo di Diano, nell’alto corso di quest’ultimo.
Il Cilento ricopre un’area vastissima, costituita sia da dolci
morfologie collinari, ricoperte da distese di ulivi che si rispecchiano nel blu
del Tirreno, che da morfologie molto aspre profondamente incise da vivaci
torrenti, boschi di castagni e di lecci, con paesi abbarbicati alle rocce o
adagiati sulle rive.
Il
Cilento è caratterizzato da un paesaggio culturale fuori dal comune, cosparso
di numerosi borghi e frazioni che conservano del loro passato fortezze, chiese,
castelli, palazzi e monasteri.